L’Unione Europea si è resa conto che per raggiungere gli obiettivi di efficienza energetica previsti per il 2020 è necessario aumentare il numero delle ristrutturazioni per migliorare il rendimento energetico degli edifici e, di conseguenza, il benessere degli occupanti.
L’Italia rischia però di non tenere il passo, per via dei ritardi sul miglioramento dei sistemi di riscaldamento e raffreddamento, che coprono più dell’80% del consumo totale. La Federazione italiana per l’uso razionale dell’energia (Fire) e il Green building council Italia hanno valutato che questi ritardi sono dovuti alla mancanza di incentivi, di dati affidabili sui consumi e di investimenti a lungo termine. In realtà nell’ultimo ventennio c’è stato un netto miglioramento dell’efficienza energetica, ma ha riguardato soprattutto gli edifici del settore terziario e industriale, tralasciando l’edilizia residenziale. In primo luogo occorrerebbe quindi rilanciare la competitività nazionale, poiché siamo, insieme a Corea e Giappone, uno dei pochi Paesi che ha più dell’80% di dipendenza dall’estero. E’ quindi necessario effettuare investimenti per migliorare la sostenibilità e allo stesso tempo la competitività, promuovendo per esempio il teleriscaldamento nei centri storici e l’uso di biomasse locali. In secondo luogo bisognerebbe aiutare le famiglie con politiche rivolte alle utility: le società di servizi energetici devono essere in grado di prospettare i vantaggi economici per interventi di riqualificazione che spesso costano poco, come un televisore o un telefono nuovo. Apparecchi a parte, la questione riguarda anche i condomini. In Italia sono oltre un milione per un totale 15 milioni di abitazioni, la metà del totale. Qui gli interventi di efficientamento energetico si rivelano complicati perché devono essere decisi, per l’appunto, in un’assemblea di condominio, facendo sì che le famiglie siano d’accordo nel compiere un investimento sul quale, purtroppo, spesso sono ancora poco informate. Al momento per rimediare sono state confermate le detrazioni fiscali per il 2016 ed è già stata fatta la proposta (oggetto di un tavolo col ministero dello Sviluppo economico ed Enea) di costituire un fondo nazionale che rimborsi in bolletta, e tramite credito d’imposta, fino al 90% del costo degli interventi. Utilizzare l’energia in modo più efficiente ha molti vantaggi: può contribuire ad abbassare le bollette dell’energia di famiglie e imprese, ridurre la dipendenza dell’Europa dai fornitori esterni di petrolio e gas, combattere i cambiamenti climatici e rendere la nostra economia più forte. Utilizzare l’energia in modo più efficiente non spetta solo ai governi, ma deve essere una scelta consapevole di ogni singolo cittadino per migliorare l’ambiente in cui vive.