Grazie ai minori consumi di petrolio e gas dal 2005 a oggi sono stati risparmiati 3,5 miliardi di euro: questo è il potere dell’efficienza energetica. E non è tutto: negli ultimi tre anni gli eco-bonus hanno attivato circa un milione di interventi per oltre 9,5 miliardi di euro di investimenti, di cui 3,3 miliardi nel solo 2016. Inoltre, sempre nel 2016 risultano effettuate 15mila diagnosi energetiche di aziende, un record in Europa. Lo rivela il Rapporto Annuale sull’Efficienza Energetica dell’ENEA.
Dal 2007 al 2016 con il meccanismo degli eco-bonus sono stati effettuati circa 3 milioni di interventi di riqualificazione energetica degli edifici esistenti, per circa 32 miliardi di euro di investimenti totali.
Dati positivi, soprattutto in vista dei nuovi obiettivi previsti dal Clean Energy Package dell’Unione Europea, ovvero l’insieme delle iniziative finalizzate a rendere maggiormente competitiva la UE nella transizione energetica e a ridisegnare il profilo del mercato elettrico europeo. I pilastri riguardano la riduzione del 40% dell’anidride carbonica entro il 2030 e la crescita economica dell’Europa stessa.
I NUMERI
I risparmi nel triennio sono stati di circa 3.300 GWh/anno, poco più di 0,28 Mtep/anno. Nel 2016 hanno superato i 1.100 GWh/anno, soprattutto per la sostituzione di serramenti (oltre il 41%) e la coibentazione di pareti (oltre il 26%), tipologie di interventi che, insieme alla riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento dell’intero edificio, hanno il miglior rapporto costo/efficacia.
Grazie agli incentivi fiscali per la riqualificazione energetica (detrazione fiscale del 65%) e per il recupero edilizio (detrazione fiscale attualmente del 50), sono stati realizzati oltre 14,2 milioni di interventi, corrispondenti a un ammontare di 237 miliardi di euro, di cui 205 miliardi hanno riguardato il recupero edilizio e circa 32 miliardi la riqualificazione energetica.
Tuttavia, ostacoli di tipo economico-finanziario e, soprattutto nel settore pubblico, la scarsa conoscenza degli strumenti e delle opportunità di interventi migliorativi frenano la diffusione dell’efficienza energetica. Se il livello di efficienza energetica è buono nel settore industriale, per la pubblica amministrazione è ancora necessario un salto di qualità.
INNOVAZIONE E INDUSTRIA 4.0
L’efficienza energetica rimane comunque lo strumento più efficace per raggiungere risultati importanti, soprattutto se correlata alla ricerca, all’innovazione tecnologica e a politiche pubbliche che promuovano investimenti.
“Industria 4.0 ed efficienza energetica” – ha dichiarato il Presidente dell’ENEA Federico Testa durante la presentazione del Rapporto – “Devono diventare un binomio inscindibile per aumentare la competitività delle imprese e affrontare nel migliore dei modi le sfide del futuro in un mercato globale”.