Il settore agroalimentare, attraverso i vari sub settori di cui è composto, rappresenta una parte fondamentale dell’economia del nostro Paese. Risulta essere tra le più importanti realtà dell’industria manifatturiera, seconda solo al metal-meccanico.
UN SETTORE ENERGIVORO
In base ad analisi di settore è possibile asserire che il 98% delle aziende alimentari sono costituite da Piccole Medie Imprese (PMI). Le filiere agroalimentari richiedono energia in termini di combustibili fossili per i macchinari, di fitosanitari per il controllo delle patologie vegetali e di fertilizzanti per la crescita e lo sviluppo delle coltivazioni in pieno campo e in serra. Ulteriori richieste di energia sono dovute alla preparazione, alla distribuzione e alla conservazione degli alimenti di origine animale e vegetale.
Allo stesso modo i surgelati richiedono forti consumi di energia dovuti ai materiali plastici impiegati per il confezionamento e per gli ambienti climatizzati durante la trasformazione, la distribuzione e la commercializzazione.
Appare dunque evidente l’importanza, per ciascuna impresa, di tenere nella giusta considerazione l’efficienza energetica dei processi, al fine di abbattere i costi di produzione e rimanere concorrenziali sul mercato.
PERCHÉ È UTILE LA DIAGNOSI ENERGETICA
La diagnosi energetica è lo strumento che consente all’azienda agroalimentare di avere una visione concreta, con dati operativi aggiornati, misurati e tracciabili, su quali siano i propri consumi energetici, quali interventi realizzare per ottimizzarli e quale sia il ritorno economico degli investimenti. È utile sia all’impresa sia al Sistema energetico nazionale nel suo complesso.
È utile all’impresa perché si tratta di una procedura sistematica finalizzata a ottenere un’adeguata conoscenza del profilo di consumo energetico di un’attività o impianto industriale e a individuare e quantificare le opportunità di risparmio energetico sotto il profilo costi - benefici, nonché a riferire in merito ai risultati. È utile al Sistema-Paese perché crea dei riferimenti di settore da confrontare con realtà estere e pensate per dare una misura dei possibili miglioramenti futuri.
I BENEFICI
Definire una “struttura energetica aziendale”, attraverso un percorso strutturato a più livelli, consente quindi di avere un quadro completo ed esaustivo della realtà dell’impresa, che viene suddivisa in aree funzionali, per le quali si procede all’acquisizione dei dati energetici.
In base a questa è necessario pianificare una “strategia di monitoraggio” attraverso un’opportuna copertura di sistemi di strumentazione, di controllo e di gestione, per fare in modo che i parametri energetici relativi alle diverse aree possano avere un’affidabilità crescente a livello di processo produttivo, servizi ausiliari e servizi generali, in modo da individuare benchmark funzionali.
Un ulteriore elemento qualificante è la definizione di una reportistica sempre aggiornata, utile a una migliore comprensione delle prestazioni energetiche del sistema produttivo per individuare accorgimenti e interventi migliorativi.
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