In questa prima metà del 2017 persiste, per le PMI italiane, uno spread consistente del costo dell’elettricità.
Il portale Qualenergia afferma che il massimo era stato raggiunto nel 2013 e aveva toccato il 36,5%. Oggi la discesa si nota ma non è abbastanza: le aziende italiane risultano ancora fortemente penalizzate rispetto a quelle europee.
L’energia costa più che nel resto d’Europa
Secondo l’Indice di costo elaborato da Confartigianato il costo medio al kilowattora è pari a 18.77 cent/kWh ed è maggiore di 3.83 centesimi rispetto al prezzo europeo di 14.95 cent/kWh: ciò significa che le piccole imprese italiane pagano un costo dell’energia superiore del 25.6% rispetto alle colleghe europee. Per un’azienda che utilizza un impianto con una potenza impegnata di 45 kW e un consumo di 60 MWh questo equivale a una maggiorazione di 2.298 euro l’anno.
E si tratta di una media, perché se si analizzano nel dettaglio gli altri Paesi si vede che il prezzo pagato in Italia supera del 63,5% quello della Francia, del 30,5% quello della Spagna e dell’8,2% quello della Germania.
Una spesa che incide molto sulla competitività del sistema imprenditoriale italiano, già messa a dura prova dalla tassazione d’impresa (total tax rate +9,4 punti rispetto all’Eurozona) e dal cuneo fiscale (+11,8 punti rispetto alla media di riferimento).
Una soluzione è l’efficienza energetica
Nonostante questo, e nonostante il gap del prezzo dell’energia rimanga ad oggi troppo elevato, le piccole imprese italiane stanno lavorando per restare competitive sui mercati internazionali. Una buona notizia in questo senso arriva da Istat, che nell’ultimo rapporto sulla competitività vede un incremento della produttività del settore Pelle e calzature, comparto manifatturiero in cui il 68.7% degli addetti lavora in piccole imprese. L’augurio per il futuro è che la diminuzione dello spread elettrico non si arresti, affinché non vengano danneggiati gli sviluppi di creazione di valore e di efficientamento in corso.
Oltre all’ottimizzazione del processo di acquisto, infatti, una fonte importante per ridurre la spesa di energia è legata alle soluzioni finalizzate a migliorare l’efficienza (impianti, best practice e riduzione degli sprechi). Interventi mirati, preceduti dall’analisi e dalla consulenza di professionisti del settore, possono portare a un risparmio notevole e duraturo.
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