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Report Onu: otto passi per un uso sostenibile delle risorse

Report Onu: otto passi per un uso sostenibile delle risorse 06/04/2017Leave a comment
ONU

Efficientamento di energia e materiali: non c’è futuro senza un uso sostenibile delle risorse.

La strada è obbligata: non c’è futuro senza un uso sostenibile delle risorse. Un processo che, oltre a rispondere alle esigenze di un pianeta che sta esaurendo le proprie risorse, potrebbe rappresentare un’opportunità per economia e occupazione. Lo afferma il report dell'Onu “Resource Efficiency: Potential and Economic Implications". 

I benefici dell'efficienza energetica

Lo studio parla chiaramente di “produzione e consumo insostenibili”. Un dato di fatto che, già oggi, rischia di aggravarsi sotto la pressione della crescita demografica e della spinta dei Paesi in via di sviluppo. Gli effetti si stanno già notando, ad esempio sulla volatilità dei prezzi di risorse naturali fondamentali per l’uomo, a partire dal cibo. Ecco perché, continua il documento, “i benefici di una maggiore efficienza vanno oltre la riduzione dell’inquinamento e del cambiamento climatico” ma intrecciano “salute, qualità della vita, biodiversità e progresso”.  Com’è possibile, allora, massimizzare un uso sostenibile? L’Onu ammette che “non ci sono formule magiche” e che “le misure tecniche e politiche da adottare variano da settore a settore e da Paese a Paese”. Ma indica anche otto punti imprescindibili.

Ritorni di lungo periodo

I settori con elevata volatilità e i Paesi in via di sviluppo pretendono ritorni di breve periodo. In quest'ottica gli investimenti in
efficientamento energetico non sono sempre convenienti. La soluzione potrebbe essere la nascita di fondi d'investimento che l'Onu definisce “pazienti”, ovvero focalizzati su obiettivi di lungo termine.

Crescita ed efficienza

“La crescita economica e l'efficienza energetica – riconosce lo studio – non sono sempre legati”. Esiste un potenziale di lungo termine anche economico. Ma i benefici diffusi possono non coincidere con quelli di un singolo individuo o di una singola impresa. La soluzione suggerita è un sistema di fiscale che alleggerisca le tasse sul lavoro e penalizzi chi inquina o spreca più risorse.

Urbanizzazione sostenibile

“L'efficienza energetica deve essere un principio fondante delle città del futuro”. Un principio da applicare a edilizia, trasporti,
infrastrutture, consumo di acqua ed energia che vada a massimizzare in toto un uso sostenibile delle risorse. Come? Con sistemi evoluti di gestione, favoriti da soluzioni tecnologiche. Servono però investimenti, che dovranno arrivare sia dal settore pubblico che da quello privato.

Logistica e supply chain

“La logistica e la catena produttiva devono essere migliorate”, scrive l'Onu. Il riuso e il riciclo sono buone pratiche. Ma devono essere accompagnate dall'adozione di nuovi materiali e di una gestione che orienti tutti gli attori della supply chain all'efficienza energetica.

Regolamentazione

Servirebbe “rimuovere ogni impedimento normativo all'efficienza energetica”, si legge nello studio. Occorrono nuove leggi, che affianchino la regolamentazione già esistente in materia di ambiente e salute con quella che tocca direttamente le risorse, per creare una nuova economia circolare.

Aiuti ai settori in crisi

Un uso sostenibile e più parsimonioso delle risorse, ammette il report, “avrà dei perdenti”. Sono quei settori che (anche in termini di posti di lavoro) risentirebbero di uno sfruttamento meno intensivo. Servono, in questo caso, “sistemi di compensazione” che accompagnino la transizione verso una nuova economia, in grado di contribuire a creare lavoro e ricchezza.

Approccio globale

Non basta riciclare. Per efficientare le risorse a disposizione serve “un approccio sistemico”, che si occupi di ogni passo, dall'estrazione al riuso. Ogni oggetto dovrebbe essere sviluppato per avere un impatto minimo sull'ambiente.

L'importanza del monitoraggio

“È necessario – scrive ancora il rapporto – fissare obiettivi nazionali e internazionali che siano anche misurabili”. Solo grazie a un costante monitoraggio, istituzioni politiche e attori economici saranno incentivati a proseguire sulla strada dell'efficientamento. I dati diventano così i propulsori per “la costruzione di una visione del futuro comune a governi, industrie e società”.

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