La Camera ha approvato l’emendamento alla Legge Europea 2017, ovvero alla riforma delle agevolazioni sui costi elettrici per le industrie energivore. Il nuovo meccanismo, che aveva ricevuto l’autorizzazione della Commissione europea il 23 maggio scorso, entrerà in vigore il 1° gennaio 2018.
NOVITÀ
La novità principale è l’utilizzo di una possibilità prevista proprio dalla Ue: l’applicazione della clausola sul valore aggiunto lordo (Val) per le imprese che hanno un costo dell’energia pari ad almeno il 20% dello stesso Val. Queste imprese potranno ridurre il proprio contributo per le rinnovabili e la cogenerazione fino allo 0,5% del Val, rendendo questo onere esclusivamente funzione del proprio risultato aziendale (fatto salvo la contribuzione minima richiesta dalle regole Ue).
Per le altre imprese invece saranno mantenute classi di agevolazione basate sull’intensità energetica della produzione (costo energia/fatturato), applicando tra i parametri di riferimento l’efficienza del consumo e il livello di internazionalizzazione del settore per favorire le imprese più esposte al commercio estero.
GASIVORI
Un ulteriore emendamento riguarda i cosiddetti “gasivori”, i grandi consumatori di gas: le imprese che potranno accedere alle agevolazioni saranno definite in base a parametri e requisiti legati ai livelli minimi di consumo, all’incidenza del costo del gas sul valore dell’attività d’impresa e al grado di internazionalizzazione delle stesse.
Alcune stime preliminari, emerse nell’ambito della presentazione della Strategia energetica nazionale italiana, hanno indicato in 1,2-1,5 miliardi di euro i possibili benefici economici per gli “energivori”, quasi il doppio rispetto al vecchio regime. Se si analizzano i beneficiari delle agevolazioni sono oltre 3.000 le imprese, principalmente manifatturiere medio-grandi, che avranno sconti sugli oneri destinati a finanziare il sostegno alla cogenerazione e alle fonti rinnovabili.
COGENERAZIONE
Questa modifica offre la possibilità di incrementare l’efficienza energetica in maniera neutrale, poiché lo Stato non impone un’unica soluzione, bensì lascia spazio alla competizione fra le migliori soluzioni e tecnologie. La cogenerazione produce energia elettrica e in più sfrutta il calore prodotto nel processo, perciò oltre a preservare la competitività delle aziende contribuisce a raggiungere gli obiettivi europei in materia di energia e clima.
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