Gli ingegneri di Scania, produttore svedese di camion e altri grandi veicoli, sta lavorando a un nuovo tipo di motore che sfrutta una scoperta di due secoli fa per recuperare il calore dei tubi di scappamento e convertirlo in energia, diminuendo i consumi del 30%.
Questa tecnologia sfrutta l’effetto Seebeck, per cui in un circuito costituito da conduttori metallici o semiconduttori una differenza di temperatura genera elettricità: un fenomeno scoperto nel 1821 dal fisico tedesco Thomas Johann Seebeck. Dal motore di un camion che genera 440 kW di potenza gli ingegneri sono riusciti a ottenere 132 kW aggiuntivi, che altrimenti sarebbero andati dispersi sotto forma di calore. Per sfruttare l’effetto Seeback occorre però che il differenziale di temperatura tra i due conduttori sia elevato: è quindi necessario mettere a punto dei circuiti refrigeranti particolarmente efficienti, e di dimensioni non eccessive, compatibili con le misure e le necessità pratiche di un motore commerciale. Per i motori marini, che possono attingere a una fonte inesauribile di acqua fredda, sarebbe una soluzione perfetta; ma anche le grandi tech company sono interessate a questa idea, poiché spendono tantissimo per raffreddare data center e server farm. Secondo i ricercatori svedesi un data center che utilizza 1 Terawatt l’ora potrebbe recuperare circa 1 Gigawatt all’anno, con un risparmio di quasi 100.000 euro.