Le città possono essere sostenibili? A questa domanda la società australiana HalfPrice ha dedicato uno studio approfondito e ha risposto in maniera affermativa:
è possibile che lo diventino attraverso investimenti nel risparmio energetico, nella mobilità sostenibile e nelle energie rinnovabili.In “Going Green – The World’s most energy efficient cities” viene sottolineato che è importante che ciò avvenga perché i centri urbani, pur ricoprendo soltanto il 3% della superficie terrestre, incidono fra il 60 e l’80% sulle emissioni di gas serra. Inoltre producono il 50% dei rifiuti globali e consumano il 75% delle risorse naturali. Perciò qualsiasi accorgimento “green” è importante per abbassare questi dati allarmanti. Per fortuna, gli esempi positivi non mancano: ci sono città che hanno migliorato le proprie performance per il benessere dei cittadini e del territorio. Reykjavik è la capitale islandese e conta solo 120 mila residenti.Nei primi anni del 2000 il trasporto pubblico è passato dai bus a metano a quelli a idrogeno, ma non solo: per rifornire le abitazioni di elettricità e acqua calda si ricorre quasi totalmente all’energia idroelettrica e alla geotermia, fonte grandemente disponibile sul territorio islandese. Portland, al contrario, con circa 3 milioni di abitanti, è molto popolosa ed è la città americana più grande dello stato dell’Oregon. Eppure il mezzo di trasporto più utilizzato dai residenti è la bicicletta: ciò è dovuto alla favorevole formazione geografica della città da un lato e all’alta consapevolezza ecologica degli abitanti dall’altro. Se l’obiettivo dichiarato per il futuro è dipendere interamente da fonti rinnovabili per quanto riguarda l’approvvigionamento elettrico, per ora Portland ha iniziato riducendo gli sprechi energetici dell’illuminazione pubblica e adottando un sistema interamente a LED. Restando negli Stati Uniti, anche San Francisco rientra nella classifica: con 840 mila residenti è la quarta città della California per grandezza, ma nonostante ciò è stata in grado di riservare il 20% della propria area cittadina alle zone verdi.Leader mondiale per l’utilizzo delle auto elettriche, San Francisco è nota anche per la sua battaglia contro i rifiuti. Dopo aver vietato l’utilizzo di borse di plastica non riciclabili e di giocattoli fabbricati con sostanze chimiche pericolose, ha investito nel riciclo dei rifiuti urbani con risultati strabilianti, al punto che oggi vengono riciclati più dei 3/4 dell’immondizia prodotta. In Canada troviamo invece Vancouver, uno dei maggiori porti del Pacifico. Con oltre 600 mila abitanti è la terza città del Paese per grandezza. I suoi residenti vantano le più basse emissioni di anidride carbonica per persona fra le maggiori città del Nord America. L’area cittadina ricava il 90% del suo fabbisogno energetico da fonti idroelettriche, mentre il restante 10% è coperto da sorgenti energetiche miste fra eoliche, solari e legate al movimento delle onde oceaniche. E in Europa qual è il centro urbano più virtuoso? Per ora si tratta di Copenaghen: la capitale della Danimarca risulta essere la più efficiente a livello energetico. Si sta infatti rendendo indipendente dal petrolio e ha reso obbligatori tetti green su tutti gli edifici di nuova costruzione, in modo da assorbire la maggior parte delle precipitazioni e fungere da ulteriore isolante per le abitazioni. Anche gli spostamenti dei residenti sono rispettosi dell’ambiente, grazie alle numerose piste ciclabili, utilizzate tutti i giorni da oltre un terzo degli abitanti. Cinque ottimi esempi di approccio al riciclo, alle rinnovabili e alla mobilità sostenibile da cui le grandi città di tutto il mondo dovrebbero prendere esempio. Ma anche in Italia non mancano iniziative virtuose che sottolineano l’importanza e la necessità di ridurre i consumi energetici. A Roma, ad esempio, molti quartieri stanno sostituendo la propria illuminazione di vecchio stampo con lampade a LED, mentre a Torino e Firenze ci sono numerosi interventi che riguardano la costruzione di nuovi eco-edifici e il trasporto pubblico.