Gli italiani rispondono con entusiasmo alle politiche dedicate al risparmio energetico, nonostante persistano freni, a livello informativo e burocratico, che rallentano il raggiungimento del pieno potenziale: è quanto emerso dal V Rapporto sull’Efficienza Energetica stilato come ogni anno da Enea, che sottolinea il successo di Certificati Bianchi ed Ecobonus e i progressi fatti dal 2007 a oggi. Progressi che ancora non hanno portato al raggiungimento dell’obiettivo fissato dall’Unione Europea per il 2020, ma che in 10 anni hanno fatto risparmiare all’Italia circa 10 Mtep.
Basti pensare che in questo lasso di tempo le famiglie italiane hanno investito quasi 28 miliardi di euro per ridurre gli sprechi e rendere più efficienti le proprie abitazioni, realizzando 2,5 milioni di interventi di riqualificazione energetica. Si sono così evitate 26 milioni di tonnellate di emissioni di anidride carbonica e 3 miliardi di euro di spese per importare fonti fossili, ottenendo un livello d’intensità energetica del 18% inferiore della media Ue. Nel 2014 la maggiore riduzione dei consumi energetici è avvenuta nel settore residenziale, con meno 15% rispetto al 2013. Nello stesso anno i consumi finali dell’industria sono risultati in calo del 2,4% rispetto all’anno precedente, grazie anche al decreto legislativo 102/2014, che ha recepito la Direttiva 2012/27/UE e ha introdotto lo strumento della diagnosi energetica per le imprese. Nei trasporti, la quota di utilizzo di combustibili fossili, pari a circa il 99% nel 2007, è diminuita al 95,7% nel 2014, per effetto della riduzione dei consumi di benzina e gasolio e della crescita dei biocarburanti.Per quanto riguarda le performance energetiche regionali il rapporto evidenzia che il 60% dei progetti in materia di efficienza energetica è stato portato a termine attraverso i Fondi Strutturali 2007-2013. Ovviamente si può fare ancora meglio, per esempio puntando sui condomini anni ’60 e ’70, poco efficienti dal punto di vista energetico; servono meccanismi incentivanti per consentire di diventare “green” anche a quanti vivono in questi complessi e non hanno risorse da investire. In generale, visto l’interesse di chi è già informato, se la diffusione di una vera e propria cultura sull’uso efficiente ed eco-sostenibile delle risorse energetiche ed ambientali emergesse, insieme a una maggiore comunicazione e sensibilizzazione sui media, si avrebbero enormi risultati.