Basta percorrere le nostre autostrade per trovare conferma nelle statistiche che attestano come in Italia il trasporto merci avvenga per il 90% su gomma. Negli ultimi anni nel nostro Paese il trasporto merci su gomma è aumentato in modo esponenziale. Secondo l’Osservatorio Airp sulla Mobilità Sostenibile, all’inizio dell’anno in Italia circolavano quasi 4 milioni di autocarri, di cui circa la metà Euro 0-1-2.
Mezzi pesanti percorrono le corsie di tutta Italia trasportando merci di ogni tipo, contribuendo non poco all’inquinamento ambientale. Sì, perché la maggior parte di questi mezzi è alimentato a gasolio, ormai considerato dagli ultimi studi più inquinante della benzina per chilometro percorso. I numeri redatti recentemente dall’Agenzia Europea per l’Ambiente (Aea) testimoniano come ogni anno l’inquinamento derivante dal trasporto su gomma delle merci rappresenti circa il 40% – 50% del totale inquinamento atmosferico. La situazione italiana poi è peggiore della media europea: basti pensare che solo la Pianura Padana è tra le cinque regioni più inquinate al mondo, questo anche grazie all’inquinamento derivante dai trasporti. Ci sono però soluzioni che stanno emergendo gradualmente e che contribuiscono a rendere meno cupa la situazione generale. Si sta facendo strada, anche nei trasporti, il GNL, cioè il metano liquefatto a bassissima temperatura (-160°C alla pressione atmosferica). I vantaggi del suo utilizzo sono molteplici: da un lato sembra che con il GNL si possano ridurre del 20-30% le emissioni di CO2, dell’80% quelle di NOx e di oltre il 95% quelle di SO2; dall’altro, la liquefazione del gas naturale permette di condensare circa 600 m3 di gas in un solo m3 di GNL (il suo volume si riduce di ben 600 volte!), consentendo così di immagazzinare nei serbatoi una grande quantità di combustibile in poco spazio. Quindi, l’utilizzo di GNL consente un minore inquinamento ambientale e maggiori km di percorrenza, per un’autonomia di navigazione superiore all’auto trazione a gas compresso. Ma per il rifornimento, qual è lo status quo? Se per il metano c’è ormai una discreta disponibilità di stazioni di rifornimento, il GNL avrebbe bisogno di una incentivazione che aiuti a incrementare questa rete che porterebbe sicuramente a un notevole vantaggio, sia sul fronte del risparmio, che della difesa dell’ambiente, ma anche per consentire una maggiore indipendenza energetica dell’Italia. In Europa si sta lavorando in tal senso per creare un “corridoio” transeuropeo per il trasporto su gomma a GNL. L’iniziativa si chiama “European Lng Blue Corridors” e prevede una nuova rotta per il trasporto pesante tra Spagna, Francia e Italia, con una serie di stazioni di rifornimento a GNL lungo il percorso.